venerdì 17 novembre 2017

Is Arenas, una vicenda finita nel dimenticatoio

Maggio 2012, l'allora Presidente del Cagliari, Massimo Cellino, si appresta a prendere una decisione che segnerà la storia recente della squadra sarda: costruire uno stadio provvisorio a Quartu Sant'Elena, abbandonando il Sant'Elia. 
Da quel momento in poi inizierà un susseguirsi di eventi che si trascinerà per tutto il campionato successivo, e non solo.  
L'apertura totale dello stadio quartese è arrivata nella partita contro il Napoli, la più sentita dai tifosi, quindi posso immaginare l'atmosfera (purtroppo non ero presente): nessuno si sarebbe mai potuto immaginare quel che sarebbe successo pochi mesi dopo. Firma dopo firma Is Arenas ha cominciato a vivere, finalmente, in Cagliari - Palermo, anche io ho potuto vedere lo stadio dall'interno, che dire, un gioiellino, uno stadio che tutti i giocatori, anche delle squadre avversarie, vantavano. Tutto questo non sarebbe durato, infatti l'ultima partita a porte aperte a Is Arenas fu Cagliari - Milan, e da allora lo stadio rimase chiuso. L'arresto di Cellino e del sindaco Contini peggiorarono ulteriormente la situazione, ma la storia la conosciamo tutti. Paradossalmente il girone di ritorno disputato dal Cagliari risultò essere uno dei migliori degli ultimi anni, una vera prova d'orgoglio da parte dei calciatori. 
Fatto sta che Cellino, in carcere, molto probabilmente, decise di mettere la parola fine alla sua avventura cagliaritana, infatti nel febbraio del 2014 cominciarono ad uscire le prime voci della vendita del Cagliari da parte del presidente sanlurese. Tralasciando le varie "offerte", Cellino a Giugno decise di vendere il Cagliari a Giulini.
Da qui vorrei cominciare a porre qualche quesito. Giulini si ritrovò ad avere nuovamente il Sant'Elia come stadio casalingo (per via dello smontaggio di Is Arenas da parte di Cellino nell'estate precedente), e, in rapida successione, ottenne l'autorizzazione per aprire lo stadio prima a 12 mila spt, e poi a 16 mila, cosa che a Cellino era stata negata. Con questo non intendo farne una colpa a Giulini, che ritengo un buonissimo presidente, ma mi chiedo (retoricamente) se il problema non fosse semplicemente Cellino. La risposta me la sono data, e mi fa notevolmente arrabbiare. E' stata fatta una guerra contro il Cagliari Calcio non per far rispettare le leggi, ma per colpire Cellino (cosa che lui, nelle interviste post vendita, disse numerose volte, e come dargli torto?). Pensate che a Cellino avrebbero mai permesso di costruire lo stadio provvisorio nei parcheggi del Sant'Elia? Cellino prima di Is Arena aveva presentato numerosi progetti per il rifacimento dello stadio, tutti rifiutati e cestinati dalle varie giunte comunali cagliaritane, mentre il primo progetto presentato dalla gestione Giulini è stato accettato (certo, anche qui alcuni esponenti si lamentarono, ma nulla di che in confronto alle battaglie anti celliniane). Probabilmente starete dicendo "ma questi sono tutti complotti e masturbazioni mentali", ma io dico che a pensar male ogni tanto ci si azzecca.
Nonostante tutto, anche Giulini non è riuscito ad ottenere quanto ottenuto dai colleghi ad Udine e Torino, e il Cagliari Calcio non avrà lo stadio in concessione per 99 anni, ma per 30, dopodiché lo stadio andrà in mano al Comune di Cagliari, e la società dovrà rincominciare a pagare l'affitto. 
Qui sotto metto una foto dello stadio Is Arenas pochi mesi fa (foto di Unione Sarde Online). Come vedete la zona è in pessime condizioni, e, a causa del mancato rispetto della concessione da parte del Comune di Quartu, probabilmente anche il Cagliari non rispetterà questa, non ripristinando la pista d'atletica. A causa di ciò le società sportive (calcio, atletica) che prima svolgevano le loro attività nello stadio quartese, ora si trovano costrette a "emigrare" in campi fuori città, o comunque non a Is Arenas. Questa situazione si risolverebbe con l'intervento del Comune di Quartu, ma non coglio entrare in altre diatribe.

Una nota "indipendente" la meritano due fatti insoliti: gli ambientalisti e i famosi "bagni per arbitri disabili". Nei mesi scorsi il parco di Molentargius (quello per cui gli ambientalisti andarono contro lo stadio) è stato teatro di un fatto vergognoso: l'incendio tossico sotterraneo. Bene, nonostante si trattasse di una "bomba" inquinante, non ci sono state le proteste ambientaliste come quelle che abbiamo visto nel periodo Is Arenas, e dunque anche qui mi sorge spontanea la stessa domanda, retorica, che mi son fatto poche righe fa: il problema era Cellino? Tanto per non spegnere il fuoco polemico, vogliamo parlare della mancanza di bagni per disabili negli spogliatoi della terna arbitrale? Non so voi, ma in nessun altro stadio d'Italia (e d'Europa, probabilmente) esiste una cosa del genere, ma a Is Arenas sono stati richiesti. Riflettiamoci su.
Per concludere, ora la situazione sembra essersi stabilizzata, ma non dobbiamo dimenticare quello che certi personaggi hanno fatto passare al Cagliari per delle "antipatie" personali. Pensateci bene, e non dimenticatelo mai.

venerdì 1 settembre 2017

Due parole sul mercato del Cagliari


Dopo più di un anno riprendo in mano il blog “Sceti Casteddu”. L'ultimo articolo risale al post promozione in Serie A e da allora non ho più avuto modo di scrivere qualcosa sul blog, visti anche i numerosi luoghi di discussione presenti su facebook. Questo “post” sarà principalmente incentrato sul mercato del Cagliari.


A questa campagna acquisti del Cagliari appena conclusasi voglio dare un 7. Un voto ne troppo alto ne troppo basso. Dopo l'addio del DS Capozucca eravamo tutti un po' curiosi di come avrebbe lavorato il nuovo direttore sportivo, ex Sassuolo, Giovanni Rossi. La campagna acquisti è iniziata con gli addi di Bruno Alves (andato a giocare in Scozia) e Isla (accasatosi al Fenerbache). Il primo è stato prontamente sostituito con l'arrivo di ben due difensori centrali, Andreolli e Romagna (di cui si parla molto bene), mentre per il secondo abbiamo dovuto aspettare il colpo a sorpresa Van der Wiel, giocatore di livello, con tanta esperienza internazionale. Nel frattempo è rientrato alla base Alessio Cragno, che rivestirà il ruolo di titolare tra i pali, mentre Rafael (ora infortunato) andrà a sedersi in panchina (un lusso per il Cagliari). Nel frattempo è tornato al Cagliari anche Andrea Cossu, nella speranza possa dare una mano sulla trequarti. Uno dei “colpi” di mercato messi in atto da Rossi è la cessione di Murru alla Sampdoria per 7 milioni più Cigarini. A parer mio un gran colpo, non me ne voglia male Nicola Murru, ma per un giocatore non brillantissimo come il terzino sardo, 7 milioni più un giocatore di talento come Cigarini sono tanta roba!
Il fulmine a ciel sereno di quest'estate non può non essere l'addio di Borriello al Cagliari, inaspettato, che ha lasciato nei tifosi l'amaro in bocca. Un rapporto che non si è chiuso bene, quello tra Borriello e il Cagliari, e il Presidente Giulini non le ha mandate a dire all'attaccante napoletano. Passata la rabbia, la società si è messa subito al lavoro per trovare un sostituto di qualità per l'attacco. Tra i nomi caldi sono figurati subito Pavoletti, Zapata e Remy del Chelsea. Il toto attaccanti si è concluso alla fine con un vero e proprio blitz di Giulini che ha offerto la cifra record (per il Cagliari) di 10 milioni di euro + 2 di bonus al Napoli, e 5 anni di contratto ad un milione all'anno per l'attaccante livornese. Un vero e proprio colpaccio. Speriamo che i soldi spesi diano i loro frutti sul campo.
Un discorso a parte invece va fatto per Federico Melchiorri. Un ragazzo sfortunato, un talento che vorrebbe esprimersi al 100%, ma che i continui infortuni bloccano. Un grandissimo giocatore. Ma perché parlare di Chicco? Nonostante tutto, Melchiorri ha deciso di non lasciare il Cagliari, per riconoscenza verso il presidente e verso la squadra. Un bellissimo gesto, molto coraggioso. Chicco ha deciso di giocarsi le sue carte in terra Sarda, e sono certo che, quando recupererà dall'infortunio, potrà finalmente mostrare di che pasta è fatto. Forza Chicco!

Vorrei precisare che questo post è scritto da un semplice tifoso, senza pretese di voler somigliare a giornalisti o ai vari Pedullà e Di Marzio...

P.s. Abbonatevi! Quest'anno alla Sardegna Arena ci sarà da divertirsi! Fortza Casteddu!


mercoledì 23 agosto 2017

Per saperne di più sulla pagina "Sceti Casteddu"

Come avrete potuto notare, la pagina e, nell'ultimo periodo, anche il blog, non mettono in secondo piano la divulgazione di post e immagini in lingua sarda. Le informazioni riportate qui sotto seguono questa "linea", con descrizione in sardo, italiano e inglese (in seguito anche francese e spagnolo). L'idea di mandare avanti la pagina e il blog utilizzando sardo e italiano proviene dal "mondo" Barça, che, nella sua pagina ufficiale, utilizza il catalano, lo spagnolo e l'inglese. A parer mio anche il Cagliari Calcio dovrebbe attuare questa "politica" linguistica, che, al contrario di come si potrebbe pensare, avvicinerebbe tantissime altre persone alla squadra stessa. Ovviamente non mancano i dubbi da parte dei followers che, ogni tanto, mi chiedono perché non utilizzi la variante campidanese. La risposta che intendo dare a tutti è questa: sto provando ad utilizzare uno standard di sardo scritto comunemente chiamato LSC, con alcune variabili, quindi non spaventatevi se ogni tanto trovate parole che magari non sentite spesso. 
P.s. si, sceti si scrive con una sola T, perché la T non si raddoppia mai in sardo 
P.s. II, a destra potete trovare l'immagine con scritto "mi praxet", cliccate sopra e andrete direttamente alla pagina. Se vi fa piacere, e se vi piace la linea "originale" presa, mettete "mi piace". 
(SRD) Sa pàgina est naschida pro giogu, in una note de cabudanni. Abbandonada e pustis torrada a comintzare at tentu unu bonu sighidu (chi non mi dia èsser mai aspetadu). S'ùnica lìnia chi sigo est cussa de s'amparu a s'iscuadra inconditzionadu, chena polemizare o narrer fueddus malus.

(IT) La pagina è nata per gioco, in una notte di settembre. Abbandonata e poi ripresa ha avuto un buon seguito (che non mi sarei mai aspettato). L'unica linea che seguo è quella del sostegno alla squadra incondizionato, senza polemizzare o insultare.

(EN) The page borned as a joke on a September night. It has been abandoned and then resumed and it had a good outcome/success (which I would have never expected). The only line I follow is an unconditional support to the team, without controversies or insults.

(FRLa page était né pour jouer, dans une nuit Septembre. Abandonné, puis le tournage a eu une bonne suite (que je ne l'aurais jamais attendu). La seule ligne que je suis est celle du soutien inconditionnel à l'équipe, de ne pas discuter ou insulter.

(ES)La página nació para jugar, en una noche de septiembre. Abandonada y luego disparar ha tenido un buen seguimiento (que nunca habría esperado). La única línea que sigo es la de apoyo incondicional al equipo, no discutir o insulto.

Is articulus prus de interessu