
Niente da fare. San Siro rimane un campo stregato per il Cagliari che ancora una volta esce sconfitto dall'Inter alla scala del calcio. Per l'ennesima volta però sono le recriminazioni a rendere più amara la sconfitta di Conti e compagni. Dopo il gol scandalo che decise Inter-Cagliari la scorsa stagione, stavolta il trio Damato-De Pinto-Barbirati ha pensato bene di sbloccare una partita fino a quel momento equilibrata, con un Cagliari equilibrato ma non pungente, e un'Inter sorniona pronta a creare occasioni da gol tirandole fuori dal nulla.
Ballardini presenta Nainggolan nelle vesti di trequartista avanzato in luogo di Cossu, con Ekdal mezz'ala destra e Biondini mezz'ala sinistra, come nel suo precedente corso quando sul lato opposto danzava Michele Fini. In difesa Pisano torna dall'inizio, affiancando Canini, Ariaudo e Agostini, mentre in attacco Nenè vince il ballottaggio con Larrivey, affiancando Ribeiro in avanti. Ranieri risponde con l'esperienza dei vari Cambiasso, Zanetti, Stankovic, Samuel e Motta, dovendo rinunciare a Snejider all'ultimo istante e optando così per Coutinho alle spalle di Zarate e Pazzini. La prima occasione è di marca rossoblù, con Ekdal che al 6' ruba palla a metà campo, si invola in avanti e, non trovando il taglio di Nenè, prova la conclusione dall'interno dell'area, trovando solo l'esterno della rete. Al 21' la risposta dell'Inter: Pazzini controlla un pallone al limite dell'area, si gira e lascia partire un bolide che, con la deviazione di Agazzi, sbatte fortemente sulla traversa. Tre minuti dopo il legno della porta trema ancora. Punizione dai 25 metri di Zarate, giro perfetto e pallone che, ancora una volta dopo la deviazione di uno strepitoso Agazzi, colpisce la traversa. Il primo tempo di fatto si chiude qui. Il Cagliari butta alle ortiche un contropiede 4vs4, con Biondini che sceglie male il destinatario del passaggio decisivo, e l'Inter gioca a buttare palla lunga, cercando le sponde di Pazzini ma trovando come unica fonte del gioco offensivo le giocate solitarie di Zarate.
La ripresa ripercorre la falsariga del primo tempo. Inter chiusa e pronta a ripartire, Cagliari ordinato che con il giro palla cerca di stanare i nerazzurri. Al 9' però l'incontro prende una netta piega. Il fallo di Pisano su Coutinho viene punito con il cartellino giallo, e, sulla punizione laterale, la spizzata di Pazzini serve un Thiago Motta in abbondante fuorigioco che, dopo un controllo viziato da fallo di mano, supera Agazzi davanti allo stupore della difesa rossoblù che si era fermata conscia dell'offside dell'italo-brasiliano. Damato non ne vuole sapere e convalida. Per il Cagliari è notte fonda. Ballardini richiama un nervoso Nenè in favore dell'ottimo Larrivey, ma l'Inter raddoppia: contropiede nerazzurro, Coutinho dal limite dell'area non sbaglia. I rossoblù si sfilacciano, subendo il colpo, reso più pesante dalla palese ingiustizia della prima rete nerazzurra. Esce anche Ekdal, per far posto a Ibarbo, che va a comporre un attacco inedito con Larrivey e con Thiago Ribeiro nelle vesti di trequartista. Il brasiliano fa così il suo ingresso in partita, dopo 60' di assenza totale, e il colombiano scombussola a poco a poco la difesa avversaria. Al 67' c'è il primo vero tiro del Cagliari verso la porta avversaria, con Larrivey che impegna nella parata a terra Julio Cesar. Al 71' ancora l'argentino, piuttosto pimpante, parte sul filo di fuorigioco e batte Julio Cesar, vedendosi però annullare la rete per fuorigioco. Il replay darà poi ragione all'assistente di gara, trovandosi El Bati oltre l'ultimo difensore per una questione di millimetri. Ci prova ancora Ibarbo, per due volte, ma il Cagliari sembra ormai stanco. Rui Sampaio sostituisce Biondini, e all'89' Larrivey vede premiata la sua caparbietà, trovando la rete con un intervento in spaccata sul tiro precedentemente scoccato da Nainggolan. L'assedio finale però si rivela inconsistente. Damato non si fa pregare nel fischiare in favore dei padroni di casa che, tranquillizzati anche dall'esiguo recupero concesso, gestiscono fino al fischio finale senza affanni.