
Le condizioni della struttura del Sant'Elia continuano a preoccupare, e così il presidente della società rossoblù Massimo Cellino ha inoltrato una richiesta al Comune di Trieste per poter giocare nella città friulana le ultime quattro gare interne della stagione. A riportarlo è l'Unione Sarda, secondo la quale ieri la richiesta è stata approvata anche se la disponibilità del "Nereo Rocco" è limitata alle giornate in cui non scenderà in campo la Triestina, come spiega l'assessore allo sport Emiliano Edera: "Sicuramente lo stadio può essere utilizzato nelle settimane in cui la Triestina non gioca in casa: ovviamente diamo la precedenza alla squadra della città, ma in due occasioni i calendari non si sovrappongono. Nei prossimi giorni esamineremo tutti gli aspetti tecnici".
A portare Cellino verso questa decisione è stata la paura che la Lega negasse la deroga che fin qui ha concesso al Cagliari di disputare le partite in un Sant'Elia a capienza ridotta. La capienza minima richiesta in serie A è infatti di 20 mila posti, mentre l'attuale stadio cagliaritano raggiunge a malapena i 14 mila. Ben altra cosa il Nereo Rocco di Trieste, che è in grado di ospitare nella sua struttura 27 mila spettatori. Punto debole dell'impianto friulano è il manto erboso. I colpi di scena però potrebbero non limitarsi all'eventualità di disputare le ultime 4 partite casalinghe della stagione in corso sul comunale di Trieste: Cellino avrebbe infatti chiesto al comune la disponibilità dell'impianto anche per la prossima stagione. Insomma, è un Cagliari sempre più lontano da Cagliari e dalla Sardegna. La speranza è che possa raggiungere quanto prima la quota salvezza: tra cambi in panchina, organico ridotto e partite in campo praticamente neutro, c'è poco da attendersi poco di buono dal finale di campionato.
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