Il 25 aprile del Cagliari non è sinonimo di liberazione dai problemi inerenti Is Arenas, sia per quanto concerne l'inchiesta sui lavori svolti nell'area dove sorge il discusso impianto quartese, sia riguardo alle decisioni su Cagliari-Roma dello scorso settembre. La sfida contro i giallorossi, mai disputata e assegnata a tavolino a Totti e compagni, fu una delle prime "pietre" sulla tortuosa strada che avrebbe portato, agli albori di aprile, all'abbandono della stessa (leggasi: trasloco a Trieste per la fine del campionato).
Ma una pietra sopra sembra non volerla mettere la società rossoblù, costretta ad incassare la bocciatura del suo ricorso da parte del TAR del Lazio. Prontamente è arrivata la risposta da viale La Playa, tramite i legali Enrico Lubrano e Mattia Grassani, ad annunciare il ricorso al Consiglio di Stato per il prossimo 7 maggio.
"E' stata del tutto omessa ogni valutazione sui motivi di illegittimità fatti valere dal Cagliari Calcio - ha commentato deluso Enrico Lubrano - pertanto, la questione è pienamente aperta e sarà portata all'attenzione del Consiglio di Stato il 7 maggio. Il TAR Lazio ha valutato soltanto il profilo preliminare, sancendo l'asserita inammissibilità della richiesta di reintegrazione in forma specifica (che consiste nell'ordine di disputare la gara Cagliari-Roma prima della fine del Campionato 2012-2013): tale assunto è del tutto erroneo, in quanto il risarcimento in forma specifica costituisce la forma principale di rimedio risarcitorio prevista dall'art. 2058 c.c. e dall'art. 30 del Codice del Processo Amministrativo".
Da Roma accolgono l'ennesimo verdetto positivo con ovvia soddisfazioni, ostentando la sicurezza che ha sempre contraddistinto l'entourage giallorosso. Queste le parole diSaverio Sticchi: "Ero assolutamente convinto che, al di là delle responsabilità del Cagliari, dal punto di vista processuale il Tar non potesse decidere sul risarcimento in forma specifica come la ripetizione di una partita. Non ci sono presupposti. Il Tar ha ribadito quando detto dalla Corte Costituzionale due anni fa".
Un'altra voce cagliaritana è quello dell'altro legale, Mattia Grassani: "Il ricorso è al vaglio della proprietà. Poteva diventare un caso che avrebbe potuto fare giurisprudenza ma è stato trattato come altri casi che nulla hanno a che fare con la nostra vicenda. Stiamo aspettando le motivazioni, poi la proprietà deciderà se fare ricorso ma è praticamente scontato", ha concluso.
Certo, difficile parlare di proprietà chiamata a decidere quando questa è costretta ai domiciliari, data la situazione di Massimo Cellino. Il patron rossoblù ha saputo, dal centro sportivo di Assemini, dove è recluso, della mancata revoca degli arresti domiciliari di Mauro Contini e Stefano Lilliu, stante l'opposizione del pm Enrico Lussu. Cellino verrà interrogato nuovamente venerdì, e chissà che settimana prossima non possano emergere le condizioni per una modifica della sua posizione, in seguito a quanto di nuovo dirà agli inquirenti.
Fonte : TuttoCagliari.net